Perchè mi fischia l’orecchio? Questa domanda e il fatto di sentire rumore nelle orecchie, sono il campanello d’allarme che potremmo essere in presenza di un acufene.
Le conseguenze della sofferenza indotta dagli acufeni sono irritabilità e ansia, seguite da stress che, non di rado, si trasforma in depressione.
Come curare gli acufeni, allora, visto l’impatto che hanno sia sul singolo individuo che sulla società? Può sembrare banale, ma chi pensa di soffrire di acufene, per prima cosa, deve sottoporsi ad una visita specialistica. È l’unico modo per escludere patologie che possono dare sintomatologia simile, ma non sono acufeni. Appurata la reale presenza del fenomeno saranno utili delle sedute di counselling insieme ad un audioprotesista qualificato. La sua specifica formazione aumenterà le probabilità di successo e di poter tornare ad una qualità di vita accettabile.
La moderna terapia degli acufeni tende sempre di più ad abbinare al counceling una terapia consistente nella stimolazione sonora dedicata. In questo modo, l’arricchimento sonoro ambientale spinge il cervello a distrarre l’attenzione dall’acufene. Anche se il metodo non agisce direttamente sulla o sulle cause che determinano il disturbo, riesce a ridurre moltissimo il fastidio e a renderlo più facile da ignorare.
Precisi protocolli d’intervento, spesso personalizzati, regolano queste metodologie come la TRT o la Widex Zen Therapy, quest’ultima sistema brevettato dalla nota casa produttrice. Un’altra via battuta dai ricercatori sono i trattamenti sull’ormone antidiuretico e sull’idrope cocleare, quando quest’ultima rappresenta la causa di acufeni.
Sono presenti anche altre cure molto pubblicizzate, come vitamine e additivi nutrizionali, laser per acufeni (conosciuti anche come «soft laser»), terapie per il rachide cervicale, oltre a vasodilatatori e fluidificanti del sangue, ma l’evidenza scientifica del loro funzionamento non è ancora completamente dimostrata.